Chi sei tu? – disse il Bruco. Non era un bel principio di conversazione. Alice rispose con qualche timidezza: -Davvero non te lo saprei dire ora. So dirti chi fossi, quando mi son levata questa mattina, ma d’allora credo di essere stata cambiata parecchie volte.
Parliamo del rischio, perché il rischio è così bello. Ma il cambiamento e il progresso vengono solo quando siete disposti a rischiare, a fare esperimenti con la vostra vita.
Abbiamo paura di vivere la vita, e perciò non facciamo esperienze, non vediamo. Non sentiamo. Non rischiamo! Non prendiamo a cuore nulla! Non viviamo...
Vivere significa sporcarvi le mani. Vivere significa buttarvi con coraggio. Vivere significa cadere e sbattere il muso. Vivere significa andare al di là di voi stessi... tra le stelle!
A ridere c'è il rischio di apparire sciocchi, a piangere c'è il rischio di essere chiamati sentimentali [...] Ma bisogna correre i rischi, perché il rischio più grande nella vita è quello di non rischiare nulla.
Abbiamo dimenticato cosa sia guardarsi l'un l'altro, toccarsi, avere una vera vita di relazione, curarsi l'uno dell'altro. Non sorprende se stiamo morendo tutti di solitudine.
La vita è una serie di cambiamenti naturali e spontanei. Non opporre loro resistenza; questo crea solo dolore. Lascia che la realtà sia la realtà. Lascia che le cose fluiscano naturalmente in avanti come sono.
I tempi difficili mi hanno aiutato a capire, meglio di prima, quanto la vita sia infinitamente ricca e bella in ogni senso, e che così tante cose per le quali uno si preoccupa non sono di importanza alcuna.
Quando sono andato a scuola mi hanno chiesto cosa volessi diventare da grande. Ho risposto “felice”. Mi dissero che non avevo capito l’esercizio e io risposi che loro non avevano capito la vita.
Si dovrebbe, almeno ogni giorno, ascoltare qualche canzone, leggere una bella poesia, vedere un bel quadro, e, se possibile, dire qualche parola ragionevole.