Non ho il tempo di tradurre ciò che comprendo nella forma di una conversazione. Ho esaurito la maggior parte delle conversazioni entro i nove anni. Riesco a sentire solo attraverso grugniti, grida e intonazioni di voce, oltre che con i gesti delle mani e del corpo. Sono sordo di spirito.
L'apatia della mia generazione. Sono disgustato da essa. Sono anche disgustato dalla mia stessa apatia, per essere smidollato e non ergermi sempre contro il razzismo, il sessismo e tutti gli altri -ismi su cui la controcultura ha piagnucolato per anni.
Essere positivi sempre è ignorare tutto ciò che è importante, sacro o di valore. Essere negativi sempre è essere minacciati dal proprio senso del ridicolo e dall'istantanea inaffidabilità.
Avevo così poca stima di me che non riuscivo minimamente a pensare di poter diventare una rockstar. Non riuscivo minimamente a immaginare di arrivare in televisione o rilasciare interviste o cose del genere.
Sento che esiste un senso universale, tra quelli della mia generazione, che tutto è stato detto e fatto. Vero. Ma chi se ne frega. È pur sempre divertente fare finta.
Anche se mi ero fatto per la prima volta proprio in quelle settimane avevo dichiarato che era "qualcosa che avrei fatto per il resto della mia vita!". E avrei fatto praticamente di tutto per assicurarmi il rifornimento di quell'erba meravigliosa.