Il cuore si abitua a ogni cosa, perché non esiste la felicità assoluta e se ne possiamo avere un quarto, una metà soltanto, quella metà, quel quarto sono un tutto.
L’Inter è spiritualità, è un modo di vivere, di essere. Un’avventura storica straordinaria: sconfitte, vittorie di Pirro, casualità, è sempre un sabato del villaggio. L’interista è programmato geneticamente alla sconfitta, noi la vittoria non sappiamo come gestirla.
Io sono un uomo: altro non c'è, non contano né il viaggio né gli incontri, non contano la tempesta e il sole, non contano i giorni, le ore; non conta nemmeno il senso delle cose, che brilla o si spegne. Io sono un uomo e basta: al di là e oltre, con o senza tutto questo.