Vasco Rossi

Vivere (vivere) anche se sei morto dentro.

Diventi rossa se qualcuno ti guarda e sei fantastica quando sei assorta. Nei tuoi problemi, nei tuoi pensieri.

Ti vesti svogliatamente, non metti mai niente che possa attirare attenzione. Un particolare, solo per farti guardare.

E va bene così senza parole.

Ho guardato dentro una bugia e ho capito che è una malattia. Che alla fine non si può guarire, mai e ho cercato di convincermi che tu non ce l’hai.

Respiri piano per non far rumore, ti addormenti di sera, ti risvegli con il sole. Sei chiara come un’alba, sei fresca come l’aria.

E quando guardi con quegli occhi grandi, forse un po’ troppo sinceri, sinceri. Si vede quello che pensi, quello che sogni.

Sally cammina per la strada senza nemmeno guardare per terra. Sally è una donna che non ha più voglia di fare la guerra.

E ho capito che era una follia aver pensato che fossi soltanto, mia.

Vivere è un ricordo senza tempo. Vivere è un po’ come perder tempo.

Vivere e non essere mai contento. Vivere come stare sempre al vento. Vivere, come ridere.

Qualche volta fai pensieri strani, con una mano, una mano, ti sfiori. Tu sola dentro la stanza e tutto il mondo fuori.

Voglio trovare un senso a questa condizione anche se questa condizione un senso non ce l’ha.

Forse davvero ci si deve sentire alla fine un po’ male.

Voglio trovare un senso a questa vita anche se questa vita un senso non ce l’ha.

A meno che tu non sia l’unica. L’unica per me, le altre le vedo. Le altre sì che le vedo.

Forse alla fine di questa triste storia qualcuno troverà il coraggio per affrontare i sensi di colpa e cancellarli da questo viaggio.

Ti porterei anche in America. Ho comperato la macchina apposta e mi ero già montato la testa. Avevo fatto tutti i miei progetti.