L’ardore di quel bacio non li abbandonò per molti giorni e riempì di fantasmi delicati le loro notti, lasciando il ricordo sulla pelle, come una bruciatura. La gioia di quell’incontro li rapiva, facendoli levitare per strada, li spingeva a ridere senza motivo apparente, li risvegliava concitati nel mezzo di un sonno. Si toccavano le labbra con la punta delle dita ed evocavano esattamente la forma della bocca dell’altro.
La dolorosa ironia per i medici, è che spesso dobbiamo farvi stare peggio per guarirvi. Se un osso non guarisce uniformemente, dobbiamo romperlo di nuovo. Se la cicatrice è troppo spessa, dobbiamo raschiarla via. E creare una nuova ferita. Vi facciamo a pezzi per ricostruirvi.