C’è un giardino chiaro, fra mura basse, di erba secca e di luce, che cuoce adagio la sua terra. È una luce che sa di mare. Tu respiri quell’erba. Tocchi i capelli e ne scuoti il ricordo.
I tuoi acini d'oro, i limoni perduti nel grembo di altre donne che ti hanno solo sognato. Capita anche a me, Maestro, di aver fatto l'amore con quelli che non ho mai conosciuto.