Napoli è una mazza, come quelle che si usano per suonare i gong. La mazza è sempre la stessa, ma il suono che ne esce è diverso perché sono diversi i piatti che rimbombano.» «E noi saremmo i piatti?» chiedo io. «In altre parole, non suoniamo ma siamo suonati.
Siamo i figli di mezzo della storia, senza scopo nè posto. Non abbiamo la grande guerra nè la grande depressione. La nostra grande guerra è spirituale, la nostra grande depressione è la nostra vita.