Splendore del giorno concluso, che mi sollevi e mi colmi, ora profetica, ora che il passato riadduci! E mi gonfi la gola, te, divino egualitarissimo, voi, terra e vita finché brilli l’ultimo raggio, io canto.
Come l'estasi d'amore nel momento della sua massima tensione e felicità è sicura di dover scomparire e morire l'istante appresso, così l'intima solitudine e l'abbandono alla tristezza erano sicuri d'essere ad un tratto inghiottiti dal desiderio, da un nuovo volgersi al lato luminoso della vita.