Tu sai che peso ha su di te la mia pelle se poi non c'è. Tanto non m'importa quanto cielo dovrò strappare per coprire e accarezzare quel sorriso che neanche il mare sa di avere.
Una meta si proponeva Siddharta: diventare vuoto, vuoto di sete, vuoto di desideri, vuoto di sogni, vuoto di gioia e di dolore. Morire a se stesso, non essere più lui, trovare la pace del cuore svuotato, nella spersonalizzazione del pensiero rimanere aperto al miracolo, questa era la sua meta.