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FRASILANDIA

Sei la mia schiavitù, sei la mia libertà, sei la mia carne che brucia come la nuda carne delle notti d’estate. Sei la mia patria tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi tu, alta e vittoriosa. Sei la mia nostalgia di saperti inaccessibile nel momento stesso in cui ti afferro.

Sei la mia schiavitù, sei la mia libertà, sei la mia carne che brucia come la nuda carne delle notti d’estate. Sei la mia patria tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi tu, alta e vittoriosa. Sei la mia nostalgia di saperti inaccessibile nel momento stesso in cui ti afferro.

Ci ho messo del tempo, ma ho imparato che non tutti sono chi dicono di essere.
Autore sconosciuto
Sono talmente solo che ho imparato a farmi compagnia da solo. A rassegnarmi, sono stormi di oche grigie che mi scolo.
Gué Pequeno