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FRASILANDIA

L’ozio rende lente le ore e veloci gli anni.

Cesare Pavese

Quale mondo giaccia al di là di questo mare non so, ma ogni mare ha un’altra riva, e arriverò.

Cesare Pavese

Si aspira ad avere un lavoro, per avere il diritto di riposarsi.

Cesare Pavese

Ti amo, bambina, di una febbre sensuale che mi rugge nel sangue.

Cesare Pavese

La letteratura è una difesa contro le offese della vita.

Cesare Pavese

Il futuro verrà da un lungo dolore e un lungo silenzio.

Cesare Pavese

Sciocco addolorarsi per la perdita di una compagnia: quella persona potevamo non incontrarla mai, quindi possiamo farne a meno.

Cesare Pavese

Chi può dire di che carne sono fatto? Ho girato abbastanza il mondo da sapere che tutte le carni sono buone e si equivalgono, ma è per questo che uno si stanca e cerca di mettere radici, di farsi terra e paese, perché la sua carne valga e duri qualcosa di più che un comune giro di stagione.

Cesare Pavese

Eravamo noi soli, il ragazzo e me stesso. Rivivevo le scoperte selvatiche d’allora. Soffrivo sí ma col piglio scontroso di chi non riconosce né ama il prossimo. E discorrevo discorrevo, mi tenevo compagnia. Eravamo noi due soli.

Cesare Pavese

Il sogno è una costruzione dell’intelligenza, cui il costruttore assiste senza sapere come andrà a finire.

Cesare Pavese

Il coraggio di starsene soli come se gli altri non ci fossero e pensare soltanto alla cosa che fai. Non spaventarsi se la gente se ne infischia. Bisogna aspettare degli anni, bisogna morire. Poi dopo morto, se hai fortuna, diventi qualcuno.

Cesare Pavese

Nelle parole c’è qualcosa d’impudico.

Cesare Pavese

Quella guerra in cui vivevo rifugiato, convinto di averla accettata, di essermene fatta una pace scontrosa, inferociva, mordeva piú a fondo, giungeva ai nervi e nel cervello.

Cesare Pavese

La vera genialità non è conquistare una donna già desiderata da tutti, ma scovarne una preziosa in un essere ignoto.

Cesare Pavese

Quando ci lasciavamo, non ci pareva di separarci, ma di andare ad attenderci altrove.

Cesare Pavese

Bisogna osservare bene questo: ai nostri tempi il suicidio è un modo di sparire, viene commesso timidamente, silenziosamente, schiacciatamente. Non è più un agire, è un patire.

Cesare Pavese

Io, che non credevo nella luna, sapevo che tutto sommato soltanto le stagioni contano, e le stagioni sono quelle che ti hanno fatto le ossa, che hai mangiato quand’eri ragazzo.

Cesare Pavese

Amore è desiderio di conoscenza.

Cesare Pavese

L’arte di vivere è l’arte di saper credere alle menzogne.

Cesare Pavese

Una vigna che sale sul dorso di un colle fino a incedersi nel cielo, è una vista familiare, eppure le cortine dei filari semplici e profonde appaiono una porta magica.

Cesare Pavese

Non avevo tristezze, sapevo che nella notte la città poteva andare tutta in fiamme e la gente morire. I burroni, le ville e i sentieri si sarebbero svegliati al mattino calmi e uguali.

Cesare Pavese

È religione anche non credere in niente.

Cesare Pavese

Ero tornato, ero sbucato, avevo fatto fortuna – dormivo all’Angelo e discorrevo col Cavaliere – ma le facce, le voci e le mani che dovevano toccarmi e riconoscermi, non c’erano più. Da un pezzo non c’erano più.

Cesare Pavese

La vita non è ricerca di esperienze, ma di se stessi. Scoperto il proprio strato fondamentale ci si accorge che esso combacia col proprio destino e si trova la pace.

Cesare Pavese

Gli ignoranti saranno sempre ignoranti, perché la forza è nelle mani di chi ha interesse che la gente non capisca, nelle mani del governo, dei neri, dei capitalisti.

Cesare Pavese

Magari è meglio così, meglio che tutto se ne vada in un falò d’erbe secche e che la gente ricominci.

Cesare Pavese

Non ci si libera di una cosa evitandola, ma solo attraversandola

Cesare Pavese

E non era una stupida, sapeva quel che voleva – solamente voleva delle cose impossibili.

Cesare Pavese

Non c’è niente che sappia di morte più del sole in estate della gran luce, della natura esuberante. Tu fiuti l’aria e senti il bosco e ti accorgi che piante e bestie se ne infischiano di te. Tutto vive e si macera in se stesso. La natura è la morte.

Cesare Pavese

La campagna è un paese di verdi misteri al ragazzo, che viene d’estate.

Cesare Pavese

Come mai, se il tempo non esiste, noi siamo fatti su schema temporale?

Cesare Pavese

Ma ricordati sempre che i mostri non muoiono. Quello che muore è la paura che t’incutono.

Cesare Pavese

Camminiamo una sera sul fianco di un colle, in silenzio. Nell’ombra del tardo crepuscolo mio cugino è un gigante vestito di bianco, che si muove pacato, abbronzato nel volto, taciturno.

Cesare Pavese

Ogni notte, tornando dalla vita, dinanzi a questo tavolo prendo una sigaretta e fumo solitario la mia anima.

Cesare Pavese

Anche la notte ti somiglia, la notte remota che piange muta, dentro il cuore profondo, e le stelle passano stanche.

Cesare Pavese

Tutti gli anni, a settembre, la luna è la stessa, eppure mai che me ne ricordi. Tu lo sapevi ch’era gialla?

Cesare Pavese

Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti.

Cesare Pavese

La paura di innamorarsi non è forse già un po’ d’amore?

Cesare Pavese

Ogni nuovo mattino, uscirò per le strade cercando i colori.

Cesare Pavese

È una luna da vigna. Da bambino credevo che i grappoli d’uva li faccia e li maturi la luna. Non so, – disse l’amico – Per me è sempre la stessa.

Cesare Pavese