La Natura è un tempio dove pilastri vivi mormorano a tratti indistinte parole; l’uomo passa, tra foreste di simboli che l’osservano con sguardi familiari.
Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perchè. I loro desideri hanno le forme delle nuvole.
La stupidità è spesso ornamento della bellezza; è la stupidità quella che dà agli occhi la limpidezza opaca degli stagni nerastri, la calma oleosa dei mari tropicali.
Il disegno è un conflitto tra la natura e l’artista, in cui l’artista può trionfare tanto piú agevolmente quanto sa intendere meglio le intenzioni della natura.
La vita della nostra città è ricca di soggetti poetici e meravigliosi. Siamo avvolti ed immersi come in un’atmosfera che ha del meraviglioso, ma non ce ne accorgiamo.