Ernia

Ho sempre tenuto le relazioni distanti. Vogliono tutte prender qualcosa che non ho. Non ci si lega alle persone quando si è grandi.

Non mi fare mai più del male. Ora non voglio più parlare. Perché non so restare ferma a guardare.

Trovami ancora seduto sul co. Nel mentre racconto qualche storia forte, poetica, fatta di fumo di asfalto di pare e di motel.

C’è una parte di te che è una parte di me, che non andrà via in un attimo.

Non è che sei un vincente in questa vita con due lire, vinci quando riesci a fare cioè che gli altri si fermano a dire.

Tu dimmi come fai A dire “Tutto bene” quando ti chiedono come stai e dici “Tutto bene”.

La paura fa novanta, la novantuno paura, certo andrebbe scritto alle fermate per qualche inesperto. Ed è così che la vera Milano suona, per questo arrivo da Bo-Bo-Bonola.

Mi sentivo condizionato da quello che mi accadeva intorno e non sapevo dove sbattere la testa.

Ho certe immagini impresse che non t’immagini. Che ancora per calmarmi dico a me stesso “Va tutto bene”.

Da piccoli dicevi che ero il tuo amico del cuore, ora penso che ogni amico è un possibile traditore.

Mi dissero: “fai lo scientifico se vuoi un futuro prolifico”, ma la vita è molto più interessante quando si è in bilico.

Sognavo un palco come un’ora d’aria.

Nei tuoi occhi blu trovo la paura che ho di innamorarmi.

Sul mio percorso c’eran trappole e tarantole attratti nel buio fino Ho fatto splatter, Tarantino, per finirla a tarallucci e vino

Non imbocco mai una strada quando so dove finisce.

Mi guardi come se volessi darmi torto, e a me va bene così.

È che in fondo la vittoria vera, no, non è apparente, ah. È che alla fine sono sempre lo stesso di sempre.

È facile giudicar l’uomo nudo quando si è vestiti.

Le persone più vicine a volte. Han la lingua come lame.