Il bello della zingarata è proprio questo: la libertà, l'estro, il desiderio... come l'amore. Nasce quando nasce e quando non c'è più è inutile insistere. Non c'è più!
Io restai a chiedermi se l'imbecille ero io, che la vita la pigliavo tutta come un gioco, o se invece era lui che la pigliava come una condanna ai lavori forzati; o se lo eravamo tutti e due.
Come chi sono io? Lei ha il tratto ed i modi della persona colta, signora... Si ricorderà sicuramente di Omero e dell'Odissea... Signora, il mio nome è... Nessuno!
Di nuovo le stelle... Come le ho viste la notte scorsa e tante altre notti: notti, giorni, amori, avvenimenti... Ho già sulle spalle un bel fardello di cose passate. E quelle future?
Ho già sulle spalle un bel fardello di cose passate. E quelle future? Che sia per questo, per non sentire il peso di tutto questo che continuo a non prender nulla sul serio? Oppure, che abbia ragione mio figlio?
Questa è la zingarata: una partenza senza meta né scopi... un'evasione che può durare un giorno, due o una settimana. Una volta durò venti giorni, salvo complicazioni.