Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico e come sono contento di essere qui in questo momento, vedi, vedi, vedi, vedi, vedi caro amico cosa si deve inventare per poterci ridere sopra, per continuare a sperare.
Ecco il mistero. Sotto un cielo di ferro e di gesso, l’uomo riesce ad amare lo stesso. Ama davvero senza nessuna certezza. Che commozione, che tenerezza.
Vorrei essere l'acqua della doccia che fai. Le lenzuola del letto dove dormirai, l'hamburger di sabato sera che mangerai... che mangerai. Vorrei essere il motore della tua macchina così di colpo mi accenderai.
Le cose non si cambiano solo con le piazze, si inizia anche dagli individui, ad esempio leggendo libri. Però si deve essere liberi intellettualmente. Invece, ancora oggi, quando ho detto che considero Julius Evola un artista degno di interesse, ho suscitato scandalo in certa stampa di sinistra, in modo prevenuto e superficiale.
Non so aspettarti più di tanto. Ogni minuto mi dà l’istinto di cucire il tempo e di portarti di qua. Ho un materasso di parole scritte apposta per te e ti direi spegni la luce che il cielo c’è.
Qui dove il mare luccica e tira forte il vento su una vecchia terrazza davanti al golfo di Surriento un uomo abbraccia una ragazza dopo che aveva pianto poi si schiarisce la voce e ricomincia il canto.
Da sempre nutro una grande passione per Napoli, per la sua cultura, dalla scrittura alla filosofia alle canzoni: è una città che mi ha sempre catturato.
Poi la notte col suo silenzio regolare quel silenzio che a volte sembra la morte mi dà il coraggio di parlare e di dirti tranquillamente di dirtelo finalmente che ti amo e che di amarti non smetterò mai così adesso lo sai, così adesso lo sai…
Milano tre milioni respiro di un polmone solo che come un uccello gli sparino ma anche riprende il volo Milano lontana dal cielo tra la vita e la morte continua il tuo mistero.
Siamo noi, siamo in tanti, ci nascondiamo di notte per paura degli automobilisti, dei linotipisti siamo gatti neri, siamo pessimisti, siamo i cattivi pensieri, e non abbiamo da mangiare, com'è profondo il mare, com'è profondo il mare
Girando ancora un poco ho incontrato uno che si era perduto, gli ho detto che nel centro di Bologna non si perde neanche un bambino, mi guarda con la faccia un po' stravolta e mi dice sono di Berlino.