Ciò che dà alle donne chiuse nell'omosessualità un carattere virile non è la loro vita erotica, che, al contrario, le confina in un universo femminile; è l'insieme delle responsabilità che sono costrette ad assumere in quanto fanno a meno degli uomini.
Le donne vivono disperse in mezzo agli uomini, legate ad alcuni uomini – padre o marito – più strettamente che alle altre donne; e ciò per i vincoli creati dalla casa, dal lavoro, dagli interessi economici, dalla condizione sociale.
Non ci sono madri «snaturate» poiché l'amore materno non ha niente di naturale: ma, appunto per questo, ci sono delle cattive madri. È una delle grandi verità che la psicanalisi ha rivelato, è il pericolo che costituiscono per il bambino i genitori «normali».
C'è una strana malafede nel conciliare il disprezzo per le donne con il rispetto di cui si circondano le madri. È un paradosso criminale negare alla donna ogni attività pubblica, precluderle la carriera maschile, proclamare la sua incapacità in tutti i campi, e affidarle l'impresa più delicata e più grave: la formazione di un essere umano.
Quando ero una bambina, quando ero un’adolescente, i libri mi hanno salvato dalla disperazione: ciò mi ha convinto che la cultura è il più alto dei valori.
La donna non è vittima di una misteriosa fatalità. Non si deve arrivare alla conclusione che le sue ovaie le condannano a vivere eternamente in ginocchio.
Comunicare la propria esperienza vissuta non consiste nel trascrivere sulla carta un linguaggio preesistente: il vissuto non è formulato; per lo scrittore si tratta di strappare degli enunciati definiti e intelligibili alla confusa opacità del non detto.
La donna non è una realtà fissa, ma un divenire; solo nel suo divenire è legittimo paragonarla all’uomo, vale a dire che è legittimo misurare le sue possibilità.
Non essere nessuno, scivolare invisibile attraverso il mondo, svolazzare dentro e fuori di se stessi, senza obblighi, godere di ampia libertà, interessarsi alle più tenui sfumature del cielo e del proprio cuore, sfiorare la noia, eluderla: non immagino una condizione più favorevole, quando si possiede l'intrepidezza della gioventù.
Se fosse morto saprei almeno chi ho perduto e chi sono io. Adesso non so più niente. Tutta la mia vita è sprofondata dietro di me come in quei terremoti in cui la Terra si divora da sé. Sprofonda dietro di voi man mano che fuggite.