In pieno possesso delle mie facoltà mentali, dichiaro:
1. di essere poco interessata all’opinione altrui.
2. di essere una persona matura da saper riconoscere il limite tra “intelligenza” e stupidità”.
3. di dare il giusto valore, tempo
e peso a cose, parole e persone.
4. di aver imparato che di fronte alla merda non servono parole, l’unica cosa saggia da fare è tirare lo sciacquone.
In pieno possesso delle mie facoltà mentali, dichiaro:
1. di essere poco interessata all'opinione altrui.
2. di essere una persona matura da saper riconoscere il limite tra "intelligenza" e stupidità".
3. di dare il giusto valore, tempo
e peso a cose, parole e persone.
4. di aver imparato che di fronte alla merda non servono parole, l'unica cosa saggia da fare è tirare lo sciacquone.
Rimpiango i genitori di una volta, quelli che un "sì" era un "sì" e un "no" era un "no".
Quelli che ti insegnavano che non si può avere tutto e si può stare bene lo stesso.
Quelli che ti spiegavano che un signore si vede dal comportamento e non da ciò che possiede.
Quelli che non davano ai figli ciò che volevano, ma solo ciò di cui avevano bisogno o ciò che sapevano meritarsi.
Quelli che non li viziavano, ma li preparavano alla vita.
Allora, da figlio, la chiamavo severità.
Oggi so che era educazione.
La vita è fatta di piccole felicità insignificanti, simili a minuscoli fiori. Non è fatta solo di grandi cose, come lo studio, l’amore, i matrimoni, i funerali. Ogni giorno succedono piccole cose, tante da non riuscire a tenerle a mente né a contarle, e tra di esse si nascondono granelli di una felicità appena percepibile, che l’anima respira e grazie alla quale vive.