Io non conosco nessuna preghiera più bella di quella con cui concludevano gli antichi spettacoli dell'India: "Possano tutti gli esseri viventi restare liberi dal dolore".
Io restai a chiedermi se l'imbecille ero io, che la vita la pigliavo tutta come un gioco, o se invece era lui che la pigliava come una condanna ai lavori forzati; o se lo eravamo tutti e due.