Gli amori della moltitudine sono brevi ed infausti; giudica, più che dall'intento, dalla fortuna; chiama virtù il delitto utile, e scelleraggine l'onestà che le pare dannosa; e per avere i suoi plausi conviene o atterrirla, o ingrassarla, e ingannarla sempre.
Tre vaghissime donne a cui le trecce infiora di felici itale rose giovinezza, e per cui splende più bello sul lor sembiante il giorno, all'ara vostra sacerdotesse, o care Grazie, io guido.
Non sono stato io. Non ho ucciso io Joffrey, ma vorrei tanto averlo fatto! Guardare il tuo perfido bastardo morire mi ha dat o più piacere di centinaia di sgualdrine bugiarde! Vorrei tanto essere il mostro che credete che io sia! Vorrei avere veleno a sufficienza per tutti quanti voi. Sarei felice di dare la mia stessa vita per guardare mentre lo inghiottite!
Oh sono un mostro? Dovresti rivolgerti a me con più delicatezza, allora: i mostri sono belve pericolose e ultimamente sembra che i re muoiano come mosche.
Verrà il giorno in cui sarai convinta di essere al sicuro, di essere felice, ma di colpo la tua gioia si trasformerà in cenere. E allora saprai che il debito sarà stato pagato.