La donna è stata bloccata per secoli. Quando ha accesso alla cultura è come un’affamata. E il cibo è molto più utile a chi è affamato rispetto a chi è già saturo.
Il male assoluto del nostro tempo è di non credere nei valori. Non ha importanza che siano religiosi oppure laici. I giovani devono credere in qualcosa di positivo e la vita merita di essere vissuta solo se crediamo nei valori, perché questi rimangono anche dopo la nostra morte.
Per me quello che conta, in una persona, non è che sia ebrea o cattolica, ma che sia degna di rispetto. E sono convinta che non esistano le razze, ma i razzisti.
Il cervello non ha rughe: se continua a lavorare sodo, si rinnova continuamente, anche dopo gli 80 anni e, a differenza di altri organi, può perfino migliorare.
Geneticamente uomo e donna sono identici. Non lo sono dal punto di vista epigenetico, di formazione cioè, perché lo sviluppo della donna è stato volontariamente bloccato.
Sono femminista nel senso di voler ridare alle donne la dignità umana, e la capacità di utilizzare il cervello. Ma non nel senso del motto «l'utero è mio e lo gestisco io»: quella è una stupida frase, che non ha senso. Io credo che l'utero sia sì della donna, ma che il suo frutto sia anche dell'uomo che sta con lei.
Nessun impegno è più importante di un amico che bussa alla porta. Ricordalo quando sei di fretta, insegnalo ai tuoi figli, non lasciare che la tua vita diventi povera di tempo.
Le emozioni provate nei primi anni di vita, e altre sensazioni che hanno suscitato gioia o dolore, lasciano tracce indelebili che condizioneranno le nostre azioni e reazioni nell’intero corso dell’esistenza.
Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale delle società.
Spiagge immense ed assolate spiagge già vissute amate e poi perdute in quest'azzurrità fra le conchiglie e il sale tanta la gente che ci ha già lasciato il cuore.
Dove sei libertà, ubriaca di parole e di bandiere. Chi dirà che il silenzio in fondo è libertà. Chi dirà che di troppa libertà si muore. Qui in città tutto va, tutto va, se non si arrestano i motori. Mentre poi, libertà, non si respira mai.