Se ti abbraccio così, se ti stringo così. Se appoggi la tua testa al mio petto, oh. No foto, no, no. No a tutto, no, no. Ci siamo solo noi. Ci siamo solo noi.
Ma è chiaro che siamo noi ma è chiaro che siamo i biscotti inzuppati nel latte con i discorsi dopo mezzanotte e ci ridiamo ancora e ci piangiamo ancora qua.
Oh, ma lo vuoi capire? Sì o no? Che senza di te trascino male anche la spesa. Che la marcia non entra, la chiave non gira e che questa sera, è solo un'altra sera che piove, che piove, che piove.
Noi che crediamo solo ai sogni e basta. Noi che fumiamo mentre va la pasta. Noi che sbagliamo a mandare i messaggi, nessuno che capisce i nostri sbagli.
E se sono insicurezze, entusiasmi e poi silenzi, il mestiere dell'amore al tramonto nei tuoi occhi. Il coraggio in una frase che fa paura, il rancore nelle storie maturato nel silenzio. Il sorriso che sconvolge mesi di tormenti.
Sei soltanto, incanto, incanto. Istantanee di secondi lunghi quanto un anno bisestile. Quando posi la tua testa su di me il dolore tace, incanto, incanto. Semplicemente incanto.
Voglio farti un regalo, qualcosa di dolce. Qualcosa di raro. Non un comune regalo, di quelli che hai perso o mai aperto o lasciato in treno o mai accettato.
Ho passato tutto il giorno a ricordarti nella canzone che però non ascoltasti. Tanto lo so che con nessuno avrai più riso e pianto come con me e lo so io ma anche te.