Canzoni

È triste ma quando mi abbracci non sento più niente

Quando mi siedo sopra il tetto del mondo mi accorgo di essere il solito che si rifugia nel fondo di questo stupido e fragile mio disonesto bicchiere

Perché anche il mare si riposa. È quando è calmo che godrai.

Io ti dedico il silenzio, tanto non comprendi le parole.

E poi il tempo c’ha fregato perché infame è il suo mestiere. Senza fare mai rumore, cambia il mondo da vedere.

Portami con te. Dov’è leggero il mio bagaglio. Dove mi ami anche se sbaglio. Dove vola e si ribella ogni rondine al guinzaglio.

Ferma la musica, ché il silenzio adesso sa parlare.

E t’abbraccerò, così che tu non possa andare via. Non dirmi no, tanto saprei amarti pure come idea

Che ero un passo da perdere te. E tu eri un passo da perdere me. Io che non ho avuto mai niente di vero a parte te

Ho camminato in equilibrio su di me, mischiando il tuo sorriso alle mie lacrime.

Si è vero tu mi incanti anche se non mi parli

Perché guardo una foto e non so più provare quel pieno di emozioni ch? sapevo avere.

Ho perso tempo per guardarmi dentro e ho sistemato qualche mia abitudine.

Perché a volte sento che non basta una vita per mostrare a te quello che ho dentro.

Incontro me stesso e poi gli chiedo se vuole ballare.

Io la vita la prendo com’è. Questo viaggio che parte da sé, che non chiede il permesso mai a me.

Se solamente Dio inventasse delle nuove parole potrei scrivere per te nuove canzoni d’amore e cantartele qui.

Tu parli sempre di tutto ma non hai mai una ragione io che sto zitto e subisco

Che ero un passo da perdere te. E tu eri un passo da perdere me. Io che non ho avuto mai niente di vero a parte te.

C’è un’aria strana nel cielo, esco da casa in silenzio, non è ancora neanche l’alba ma a dormire non ci penso.

Quanto costa averti dentro, è come l’immenso, è lo stesso e il diverso. Tutto questo sei tu.

Che la vita poi non torna. E se ti perdi sei fregato.

Come vola il tempo. Vedi adesso me lo ricordo. Tu che lo ami, ti darei il freddo. Se solo avessi in tasca l’inverno.

Sono un raggio che dal sole non si lancia e resta al caldo.

Ho bisogno adesso di un sogno. In questa strada in cui mi ricordo. Ora è buio ed è vuoto intorno. E alla fine sai che non dormo.

Ho perso tempo per guardarmi dentro

Prendimi per mano e disegnamo mille passi. È la fantasia che trasforma in pianeti i sassi.

Non è colpa mia, come dici tu, se di notte sogno poco: di giorno sognerò di più.

Tanto più pensi a un desiderio, più lui si trasforma in vento.

E ho perso voli e ho perso treni. Ma il mondo l’ho trovato sotto ai piedi. E ho perso il tempo per le canzoni quando ti urlavo e tu non mi capivi.