FRASI CELEBRI E FAMOSE

È l’ora in cui le cose perdono la consistenza d’ombra che le ha accompagnate nella notte e riacquistano poco a poco i colori, ma intanto attraversano come un limbo incerto, appena sfiorate e quasi alonate dalla luce: l’ora in cui meno si è sicuri dell’esistenza del mondo

Siamo periferie di strade inesistenti.

Pin, il codice penale è sbagliato. C’è scritto tutto quello che uno non può fare nella vita: furto, omicidio, ricettazione, appropriazione indebita, ma non c’è scritto cosa uno può fare, invece di fare tutte quelle cose, quando si trova in certe condizioni.

La facilità di telefonare costituisce una tentazione tale che telefonare diventa sempre più difficile, per non dire impossibile.

Ma c’erano vaste pendici di vigneti, e ad agosto, sotto il fogliame dei filari l’uva rossese gonfiava in grappoli d’un succo denso già di color vino.

La poesia è l’arte di far entrare il mare in un bicchiere.

Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto.

Certe cose sulla vita partigiana nessuno le ha mai dette, nessuno ha mai scritto un racconto che sia anche la storia del sangue nelle vene, delle sostanze nell’organismo.

Al principio di tutte le storie che finiscono male c’è una donna, non si sbaglia.

Il vento, venendo in città da lontano, le porta doni inconsueti, di cui s’accorgono solo poche anime sensibili, come i raffreddati del fieno, che starnutano per pollini di fiori d’altre terre.

Trasformare dei fatti in parole non vuol dire cedere alla retorica dei fatti, né cantare il bel canto. Vuol dire mettere nelle parole tutta la vita che si respira a questo mondo, comprimercela e martellarla.

Forse non farò cose importanti, ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi.

Il genere umano è una zona del vivente che va definita circoscrivendone i confini.

È triste essere come lui, un bambino nel mondo dei grandi, sempre un bambino, trattato dai grandi come qualcosa di divertente e di noioso; e non poter usare quelle loro cose misteriose ed eccitanti, armi e donne, non poter mai far parte dei loro giochi.

Non c’era tafano sul dorso d’un cavallo, pertugio di tarlo in una tavola, buccia di fico spiaccicata sul marciapiede che Marcovaldo non notasse, e non facesse oggetto di ragionamento, scoprendo i mutamenti della stagione, i desideri del suo animo, e le miserie della sua esistenza.

Io sono la pecora nera, l’unico letterato della famiglia.

Il nostro lavoro politico è utilizzare anche la nostra miseria umana, utilizzarla contro se stessa, per la nostra redenzione.

A un certo punto dell’anno, cominciava il mese d’agosto. Ed ecco: s’assisteva a un cambiamento di sentimenti generale. Alla città non voleva bene più nessuno: gli stessi grattacieli e sottopassaggi pedonali e autoparcheggi fino a ieri tanto amati erano diventati antipatici e irritanti. La popolazione non desiderava altro che andarsene al più presto: e così a furia di riempire treni e ingorgare autostrade, al 15 del mese se ne erano andati proprio tutti.

Tutti i pensieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani, sulla storia di domani del genere umano.

Anche per chi ha passato tutta la vita in mare c’è un’età in cui si sbarca.

Non è la voce che comanda la storia: sono le orecchie.

Nell’eros come nella ghiottoneria, il piacere è fatto di precisione.

Il mare che ieri era un torbido fondo di nuvola ai margini del cielo, si fa una striscia d’un cupo sempre più denso ed ora è un grande urlo azzurro al di là d’una balaustra di colline e case.

Tu sei giovane, impara quello che ti dico: la guerra è tutta colpa delle donne…

Ci metto molto a iniziare se ho l’idea per un romanzo, trovo ogni scusa possibile per non lavorarci. Una volta iniziato, so essere molto veloce.

L’allevatore riesce a far coesistere la bontà verso l’animale e la previsione dell’arrosto nello stesso moto dell’animo.