In etica come in altri campi del pensiero umano ci sono due tipi di opinioni: da una parte quelle rette sulla tradizione, dall'altra quelle che hanno qualche probabilità di essere giuste.
Se un paese fa un buon lavoro nei test e nei divieti alla socializzazione (che io chiamo shut down), penso che in 6-10 settimane dovrebbe veder diminuire i contagi ed essere in grado di riprendere le attività.
La prossima guerra che ci distruggerà non sarà fatta di armi ma di batteri. Spendiamo una fortuna in deterrenza nucleare, e così poco nella prevenzione contro una pandemia, eppure un virus oggi sconosciuto potrebbe uccidere nei prossimi anni milioni di persone e causare una perdita finanziaria di 3.000 miliardi in tutto il mondo.
All’Università non ho passato alcuni esami in diverse occasioni. I miei amici invece si. Ora loro sono ingegneri e lavorano alla Microsoft. Io ne sono proprietario.
Se qualcosa ucciderà 10 milioni di persone nelle prossime decadi, è più probabile che sia un virus altamente contagioso invece di una guerra. Non missili ma microbi.
Verrà un giorno, e non è molto lontano, in cui potremo concludere affari, studiare, conoscere il mondo e le sue culture, assistere a importanti spettacoli, stringere amicizie, visitare i negozi del quartiere e mostrare fotografie a parenti lontani, tutto senza muoverci dalla scrivania o dalla poltrona.
Quando mi trovo alle conferenze sull'informazione tecnologica e la gente dice che la cosa più importante al mondo è fare in modo che le persone possano connettersi alla Rete, io rispondo: Mi state prendendo in giro? Siete mai stati nei paesi poveri?
Io sono stato fortunato a lavorare per una rivoluzione alla quale Microsoft ha contribuito insieme a moltissime altre società, comprese Apple e Google.
A diciannove anni avevo già una mia visione del futuro: su quella visione ho costruito la mia carriera e, alla luce di quanto è poi accaduto, ho avuto ragione.
Il denaro non ha ancora mai reso un uomo felice, e né lo farà mai. Non c’è nulla nella sua natura che possa produrre felicità. Più un uomo ne possiede, più ne desidera. Invece di riempire un vuoto, ne crea uno.
Per me Milano è la città della nebbia perché in autunno ho visto questa nebbia incredibilmente fitta, un tipo di nebbia che in Giappone non avevo mai visto, e l'ho trovata splendida, bellissima.