Nelle nostre scuole, generalmente parlando, si ride troppo poco. L’idea che l’educazione della mente debba essere una cosa tetra è tra le più difficili da combattere.
I gatti hanno un giornale con tutte le novità e sull'ultima pagina la "Piccola Pubblicità". "Cercasi casa comoda con poltrone fuori moda: non si accettano bambini perché tirano la coda".
Dall'uovo di Pasqua è uscito un pulcino di gesso arancione col becco turchino. Ha detto: "Vado, mi metto in viaggio e porto a tutti un grande messaggio". E volteggiando di qua e di là attraversando paesi e città ha scritto sui muri, nel cielo e per terra: "Viva la pace, abbasso la guerra".
La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo.
È arrivato un treno carico di… Il quarto vagone è riservato a un pasticciere rinomato che prepara, per la Pasqua, le uova di cioccolato. Al posto del pulcino c’è la sorpresa. Campane di zucchero suoneranno a distesa.
Dall'uovo di Pasqua è uscito un pulcino di gesso arancione col becco turchino. Ha detto: "Vado, mi metto in viaggio e porto a tutti un grande messaggio". E volteggiando di qua e di là, attraversando paesi e città, ha scritto sui muri, nel cielo e per terra: "Viva la pace, abbasso la guerra".
Filastrocca di Capodanno fammi gli auguri per tutto l'anno: voglio un gennaio col sole d'aprile, un luglio fresco, un marzo gentile, voglio un pane sempre fresco, sul cipresso il fiore del pesco, che siano amici il gatto e il cane, che diano latte le fontane. Se voglio troppo non darmi niente, dammi una faccia allegra solamente.
Pelle Bianca come la cera Pelle Nera come la sera Pelle Arancione come il sole Pelle Gialla come il limone tanti colori come i fiori. Di nessuno puoi farne a meno per disegnare l’arcobaleno. Chi un sol colore amerà un cuore grigio sempre avrà.
Il paese delle vacanze non sta lontano per niente: se guardate sul calendario lo trovate facilmente. Occupa, tra Giugno e Settembre, la stagione più bella.
Le fiabe servono alla matematica come la matematica serve alle fiabe. Servono alla poesia, alla musica, all’utopia, all’impegno politico: insomma, all’uomo intero, e non solo al fantasticatore.
Va per la strada una bambina con un ombrello di sette colori, sotto la pioggia grigia cammina con quel piccolo arcobaleno: e nel suo cuore c’è sempre il sereno.
Le belle fate dove saranno andate? Non se ne sente più parlare. Io dico che sono scappate: si nascondono in fondo al mare, oppure sono in viaggio per la luna in cerca di fortuna.
Se facessi il fornaio vorrei cuocere un pane così grande da sfamare tutta la gente che non ha da mangiare Sarà una data da studiare a memoria: un giorno senza fame Il più bel giorno della storia!
La Befana, cara vecchietta, va all’antica, senza fretta. Io quasi, nel mio buon cuore, vorrei regalarle un micromotore, perché arrivi dappertutto col tempo bello o col tempo brutto. Un po’ di progresso e di velocità per dare a tutti la felicità!