Tedua

Perbenisti come un’eclissi, Il sole non lo fissi mai. Icaro, don’t call me bae. Avvertimi se soffri di vertigini.

Tu lo sai la strada non ama rivali. Una talpa rintana tra infami.

Non volevo del male, io cercavo solo bene Il rumore del mare quando fumavamo insieme

Sulla via sbagliata ormai da sempre L’ultima fermata e poi si scende

Volevo dirti che domani mattina sarò ricco come un figlio di puttana ma non mi sarò dimenticato che vengo dalla strada. Quando verrò trafitto da chi si insidia e grida “vaffanculo”.

Mi han detto che un ricordo più lo pensi più sbiadisce Come scontrini o le fotografie

Tedua, 15 anni, i panni del mercato regalati. La mia mami, sbatti tra debiti e mesi in ospedali. I miei fra come me, con problemi peggio o uguali e stesse storie di sbatti collegiali.

Un giorno il mondo l’han fatto tondo affinché tutto torni anche se tu non torni mentre mi guardo attorno. E come credi di stupirmi?

No, non mi mettere in quei posti Dove si tengono i mostri Perché vorrei che tu mi insegnassi A superare tutti i limiti imposti

Prenderò il mondo per te e per la mia bimba Faccio un respiro poi aspetto quel momento Noi siamo giovani ma cresciuti presto

Finchè il gioco regge faccio finta che non mi manchi, sotto il semaforo all’incrocio dei nostri sguardi.

Sai che siamo rocce, gargoyle Passami il cannone, Blastoise

No no, non tribulare in tribunale a Titubare di rubare tipo tentennare o tentare. Ed eravamo poveri per le belle a bei concerti eppure contenti di vederli dai tetti.

Lei mi chiama interesse. Vuole la mia weed special e mi parla di te che sembri fuori di testa.

Siamo dei Men in Black, backpack pieno di wave Se tu non fossi un frè per me, te lo direi

Stavo cercando te perché per me eri una da conquistare, una con cui stare.

Una cravatta non distingue un uomo, neanche se muore. Una farfalla vive un giorno solo, pensa se piove.

Ho le tue chiavi come proprietari. Citofono rotto, l’ascensore anche, sto alle popolari.

Con i fari nella notte tra la nebbia con le nocche gocciolanti sui sedili in pelle nera. Io non porto rancore ma il cuore mio non ha più spazio.

Baby abbiamo fatto pace, il passato si azzera e se mi pensi le notti nel sonno capisco perché ti agiti in quel modo.

Che c’era in quel cocktail a quel party? Acqua e sapone non lo sei, se sceglierà di amarti userà acetone per gli smalti per struccarsi.

Verso la stessa direzione Ma all’opposto di due lati, Io e te, Come le ali degli aeroplani.

Breakfast, rappers, li mangio vivi col chili peppers. Sono il più chill, ma alle volte dipende. Ho il mio lato nelle tenebre.

È la Divina Commedia, Italdrill, Vita Vera.

Ti ho lasciato il mio numero sopra il frigorifero ma tu hai digiunato e non l’hai letto. Se non hai cenato per quanto avrai sofferto?

Tedua la mia banda è fuori. Sbanda carreggiata calpestata dalla mia nuova scarpa skater coi i Carhartt.

Ho le tue chiavi, non mi richiami ed ho regali ancora da darti ma quando torni non mi ritrovi.

Baby lo sai, non sono il tipo che andava a ballare perché litigavo sempre ed ero vestito male.

È tesa la strada intrapresa e pesa. Però in preda al panico tappe al bagno, fumiamo sgamo e torniamo al tavolo.

Ho le tue chiavi, ehi. Sì ma del cuore. Io ti ho detto vieni su, sali veloce.

Siamo di nuovo in gioco noi. Non ti terrò mai d’occhio, vai so che mi porti dentro e intanto tento un altro intervento di trapianto.

Se mi manchi mandi in orbita la testa. Senza buona opinione d’altra parte non c’è partner nell’intesa.

Per tenere, temere i ricordi più brutti. Le sere più nere in cui sfondi e non bussi.

Ma poi quando la vedo non penso più. Ma non so se è lontana o vicina come i bimbi la TV, yeah.

A causa del vento, avverso, avverto. Sto provando rincorrendolo a riprenderlo. Altrimenti, ti arriverebbero rime d’altre menti.