L’ingratitudine più brutta è quella dei figli verso i genitori. Ci hanno dato la vita, ci hanno dato tutto. Ci hanno insegnato che siamo figli di qualcuno, e non figli di nessuno.
La Quaresima è un tempo propizio che deve condurci a prendere sempre più coscienza di quanto lo Spirito Santo, ricevuto nel Battesimo, ha operato e può operare in noi.
La Quaresima giunge a noi come tempo provvidenziale per cambiare rotta, per recuperare la capacità di reagire di fronte alla realtà del male che sempre ci sfida.
La Chiesa è madre e la sua attenzione materna si manifesta con particolare tenerezza e vicinanza verso chi è costretto a fuggire dal proprio Paese e vive tra sradicamento e integrazione.
Dato che non penseremo mai nello stesso modo e vedremo la verità per frammenti e da diversi angoli di visuale, la regola della nostra condotta è la tolleranza reciproca.
La supplica, l’adorazione, la preghiera non sono superstizioni, sono atti più reali del mangiare, del bere, del sedere o del camminare. Non è un’esagerazione dire che essi soli siano reali e che tutto il resto sia irreale.
Proprio come un albero ha un milione di foglie, similmente, anche se Dio è uno solo, sono sorte tante religioni quanti gli uomini e le donne, anche se tutte radicate nello stesso unico Dio.
Dato che la Quaresima è il momento di un amore più grande, ascolta la sete di Gesù ... Conosce la tua debolezza. Vuole solo il tuo amore, vuole solo la possibilità di amarti.
Siedo accanto alla finestra inondata dalla luna osservando le montagne con le orecchie, ascoltando il torrente con occhi aperti. Ogni molecola predica una legge perfetta, ogni momento canta un vero sutra.
La donna è nata dalla costola dell’uomo. Non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere al di sopra ma dal costato, dal lato destro, per essere uguale all’uomo; sotto il braccio per essere protetta, e dal lato del cuore per essere amata.