Sono andato a sinistra e lui è venuto a marcarmi a sinistra. Sono andato a destra e lo ha fatto anche lui. Poi ho sterzato ancora a sinistra e lui è andato a prendersi un Hot Dog.
L’Inter è spiritualità, è un modo di vivere, di essere. Un’avventura storica straordinaria: sconfitte, vittorie di Pirro, casualità, è sempre un sabato del villaggio. L’interista è programmato geneticamente alla sconfitta, noi la vittoria non sappiamo come gestirla.
Caro basket, dal momento in cui ho cominciato ad arrotolare i calzini di mio padre e a lanciare immaginari tiri della vittoria nel Great Western Forum ho saputo che una cosa era reale: mi ero innamorato di te.
Ho corso su e giù per ogni parquet dietro ad ogni palla persa per te. Hai chiesto il mio impegno ti ho dato il mio cuore perché c'era tanto altro dietro.
A proposito, nella palestra che frequento a Tokyo è esposta una scritta che dice: “I muscoli è difficile metterli su, ma è facile perderli, il grasso superfluo è facile metterlo su, ma è difficile perderlo.
Dio è giusto, quindi il Napoli non verrà penalizzato. Del processo per il calcio scommesse non voglio neanche sentir parlare, adesso devo solo concentrarmi sul prossimo campionato.
Sì, ho litigato col Papa. Ci ho litigato perché sono stato in Vaticano, e ho visto i tetti d'oro, e dopo ho sentito il Papa dire che la Chiesa si preoccupava dei bambini poveri. Allora venditi il tetto amigo, fai qualcosa!
Tornerò per vincere su tutti i campi italiani ed europei: voglio portare a Napoli la Coppa dei Campioni, l'unico trofeo che mi manca, per il resto ho vinto tutto.
Il mio allenatore al Napoli, Alberto Bigon, una volta ha detto di aver bisogno di undici giocatori che corressero. Allora gli ho spiegato che non poteva contare su di me, io non avevo mai corso in vita mia.
Come nelle Olimpiadi sono incoronati non i più belli e i più forti, ma quelli che partecipano alla gara (e tra di essi infatti vi sono i vincitori), così nella vita chi agisce giustamente diviene partecipe del bello e del buono.