Forse qualcuno dovrebbe chiedere a Babbo Natale un po’ di palle.
Ma non per decorare l’albero.
Per imparare a essere autentico, a non nascondersi, a sbilanciarsi, a esprimere il proprio pensiero e a difenderlo con garbo.
Per evitare di puntare il dito sugli altri e diventare responsabile della propria vita.
Per smetterla di denigrare, di manipolare, di nascondersi dietro etichette e moine a buon mercato.
Per trasformarsi da fantoccio in Persona.
Tutti in cerca del regalo più azzeccato da fare a parenti, amici, fidanzati ecc. Eppure, basterebbe regalare abbracci, parole dette col cuore, presenze. Il regalo materiale lascia il tempo che trova, si finge stupore nello scartarlo, ma il più delle volte non è neppure gradito, poichè non è quello che ci si aspettava e delude le aspettative. Ecco perchè dico, rivalutate il senso del regalo e donate carezze, tempo, momenti irripetibili, sorrisi e tutto quello che riporta in auge il vero senso del dono, che tutto è, fuorchè, qualcosa che si può comprare.
Regalate sincerità, rapporti profondi. Regalate correttezza, solidarietà, complicità. Regalate semplicemente amore, non costa nulla, non passa mai di moda ed è alla portata di tutti.
L’albero di Natale sei tu, quando resisti vigoroso ai venti e alle difficoltà della vita.
Gli addobbi di Natale sei tu, quando le tue virtù sono i colori che adornano la tua vita.
Ehi Babbo Natale, portaci quella strana cosa
chiamata serenità. Dentro al sacco aggiungi
qualche seme di quella cosa rarissima che
nessuno trova più chiamata felicità.
Metti dentro anche due o tre gocce di gioia
così le useranno per asciugare qualche
lacrima di troppo. Se poi avanza posto
metti tanta, ma tanta forza per credere
ancora.
Quando ero piccolo, nel periodo di Natale, chiedevo a mia mamma:
"Che regalo vorresti ricevere?".
E lei mi rispondeva:
"La salute e che l'anno prossimo non manchi nessuno".
Come qualsiasi bambino le dicevo:
"No mamma, un regalo vero"!
Oggi mi rendo conto di quanta ragione avesse,
perché i regali non contano nulla se le sedie sono vuote.
Tutti a scegliere cosa regalare per Natale,
quando basterebbe donare un pizzico
d'amore, di umiltà,
di rispetto e di educazione in più.
Quando potremmo essere
meno cattivi nel giudicare,
invidiosi delle cose altrui.
Il regalo più bello che potremmo
fare a noi stessi e agli altri è
quello di essere persone migliori.
Ehi Babbo Natale; portaci quella strana cosa chiamata serenità. Dentro al sacco aggiungi qualche seme di quella cosa rarissima che nessuno trova più chiamata felicità. Metti dentro anche due o tre gocce di gioia così le useremo per asciugare qualche lacrima di troppo. Se poi avanza posto metti tanta, ma tanta forza per credere ancora!
Credo che il Natale sia il punto debole dell'umanità, il periodo più felice e malinconico dell'anno, il momento in cui il passato entra prepotentemente nella vita delle persone e si accomoda a metà tra te e l'albero di Natale e in quel mare di lucette intermittenti si diverte ad accendere e spegnere mancanze e ricordi, illumina i vuoti e le assenze, non importa quanto tu sia diventato forte e indifferente, lui riesce sempre a trovare il punto debole nella corazza che ti sei costruito e lì colpisce riaprendo antiche ferite che ogni anno ricominciano a bruciare.
La notte è scesa e brilla la cometa che ha segnato il cammino. Sono davanti a Te, Santo Bambino! Tu, Re dell'universo, ci hai insegnato che tutte le creature sono uguali, che le distingue solo la bontà, tesoro immenso, dato al povero e al ricco. Gesù, fa' ch'io sia buono, che in cuore non abbia che dolcezza. Fa' che il tuo dono s'accresca in me ogni giorno e intorno lo diffonda, nel Tuo nome.
Quante volte Gesù passa nella nostra vita, e quante volte ci manda un angelo, e quante volte non ce ne rendiamo conto, perché siamo tanto presi, immersi nei nostri pensieri, nei nostri affari e addirittura, in questi giorni, nei nostri preparativi del Natale, da non accorgerci di Lui che passa e bussa alla porta del nostro cuore, chiedendo accoglienza, chiedendo un "sì", come quello di Maria.
Nel mistero del Natale, accanto a Maria c’è la silenziosa presenza di san Giuseppe, come viene raffigurata in ogni presepe. L’esempio di Maria e di Giuseppe è per tutti noi un invito ad accogliere con totale apertura d’animo Gesù, che per amore si è fatto nostro fratello. Egli viene a portare al mondo il dono della pace.
È Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. È Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. È Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri