L’invidia è la religione dei mediocri. Li consola, risponde alle inquietudini che li divorano e, in ultima istanza, imputridisce le loro anime e consente di giustificare la loro grettezza e la loro avidità fino a credere che siano virtù e che le porte del cielo si spalancheranno solo per gli infelici come loro, che attraversano la vita senza lasciare altra traccia se non i loro sleali tentativi di sminuire gli altri e di escludere, e se possibile distruggere, chi, per il semplice fatto di esistere e di essere ciò che è, mette in risalto la loro povertà di spirito, di mente e di fegato.
I tuoi figli non sono figli tuoi.
Sono i figli e le figlie della vita stessa.
Tu li metti al mondo ma non li crei.
Sono vicini a te, ma non sono cosa tua.
Puoi dar loro tutto il tuo amore,
ma non le tue idee.
Perché loro hanno le proprie idee.
Tu puoi dare dimora al loro corpo,
non alla loro anima.
Perché la loro anima abita nella casa dell’avvenire,
dove a te non è dato di entrare,
neppure col sogno.
Puoi cercare di somigliare a loro
ma non volere che essi somiglino a te.
Perché la vita non ritorna indietro,
e non si ferma a ieri.
Tu sei l’arco che lancia i figli verso il domani.
Angioletto della sera
io ti affido la mia preghiera,
porta pace, salute e amore
a tutti gli amici che ho nel cuore.
Un pensiero pieno di speranza
a chi è solo in una brutta circostanza,
un abbraccio pieno di affetto
a chi ora è senza un tetto,
un pizzico di serenità
per chi al mondo pace non ha...
Angioletto mio protettore
guidami sempre in tutte le ore,
illumina ogni giorno il mio cammino
e proteggi chi mi sta vicino.
Angioletto della sera, lascio a te la mia preghiera, porta pace, gioia e amore a tutte le persone che ho nel cuore. Dai un abbraccio a che è solo in ogni istante. Una carezza delicata a tutta la gente ammalata. Porta un pensiero fin lassù, a chi non posso stringere quaggiù.
I figli sono come gli aquiloni. Gli insegnerai a volare, ma non voleranno il tuo volo; gli insegnerai a sognare, ma non sogneranno il tuo sogno; gli insegnerai a vivere, ma non vivranno la tua vita. Ma in ogni volo, in ogni sogno e in ogni vita rimarrà sempre l'impronta dell'insegnamento ricevuto.
Una madre non è una vecchia felpa da stropicciare e calpestare.
Non è il secchio dove buttare gli avanzi del tempo.
Non è un tempo perso.
Non è la parola vana.
Non è il rimasuglio di un sorriso.
Una madre è un silenzio pronto a raccogliere le parole nascoste.
È un fiore che vive anche senz'acqua ma una goccia regalata la farà vivere in eterno.
È un pigiama pulito e profumato che ti aspetta ai piedi del letto.
È un piatto pieno.
È una mano in tasca piena di amore segreto.
È uno sguardo a occhi chiusi.
È un sonno sopra le lenzuola.
È l'attesa di un volo.
È una lacrima asciugata.
È il tuo cuore che resta a casa e che in cucina attende la tua felicità.
È il pensiero che ti farà compagnia in ogni passo della tua vita.
È con te sempre, figlio...
Rimpiango i genitori di una volta, quelli che un "sì" era un "sì" e un "no" era un "no".
Quelli che ti insegnavano che non si può avere tutto e si può stare bene lo stesso.
Quelli che ti spiegavano che un signore si vede dal comportamento e non da ciò che possiede.
Quelli che non davano ai figli ciò che volevano, ma solo ciò di cui avevano bisogno o ciò che sapevano meritarsi.
Quelli che non li viziavano, ma li preparavano alla vita.
Allora, da figlio, la chiamavo severità.
Oggi so che era educazione.
La vita è un profumo di emozioni, perché rovinarla con rabbia e rancori? Sorridi.
Elimina chi spegne il tuo sorriso e circondati di tutto ciò che riesce ad accenderti non solo il sorriso ma anche l'anima.
Tenete, se potete, una porticina del cuore sempre aperta. Prima o poi entrerà un pò di felicità anche per voi. Seminate amore, offrite sorrisi veri e siate umili e sinceri.
Se vuoi presenza, sii presente. Se vuoi ascolto, ascolta. Se vuoi fiducia, dai fiducia. I sentimenti a senso unico hanno vita breve. Non creano legami ma sterili monologhi.
Non prendetevela con le persone
che non danno nulla di loro, non è
detto che siano ingrate o cattive.
Nella maggior parte dei casi chi
non dà nulla, è perché non ha
nulla da dare.