Avevo 12 anni e mezzo, e fu un giorno di fine primavera del 1940, quando la vidi per la prima volta. Lo ricordo benissimo perché quel pomeriggio mentre Mussolini dichiarava guerra a Francia e Gran Bretagna io ebbi la mia prima bicicletta.
Nella vita non serve a nulla avere un diploma o una laurea, se poi non riesci ad avere rispetto e umiltà per la persona che ti è di fronte, chiunque essa sia.
Dovevamo ancora imparare che il Diavolo ha creato la gioventù per farci commettere i nostri errori e che Dio ha istituito la maturità e la vecchiaia per consentirci di pagarne il prezzo.
Quello che hai messo nel rossetto mi fa effetto. Mi hai fatto un altro dispetto, lo fai spesso. E mi chiudo in me stesso e balbetto. Sì, ma quanto sono stronzo, mi detesto.
Io l'ho vista sai la vita degli illusi con le loro dosi di avidità e superbia, che per combatterli ti giuro basta poco. Devi interdirli con un po' di gentilezza.
Ed eccomi qua. Circondata dai miei amici al mio "...E vissero felici e contenti", almeno così era nella mia fantasia. La realtà era molto più "single".
Il mondo attorno a me sembra schiudersi. In questa quiete avverto un senso di meraviglia. Sento che qualcosa dentro di me riconosce tutto. Spontaneamente.
È facile essere una femmina, bastano un paio di tacchi a spillo e abiti succinti...
Ma per essere una Donna devi vestire il cervello di carattere, personalità e coraggio.
Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l’ignoranza in cui l’avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato, per tutto questo: in piedi Signori, davanti a una Donna!